Roberto Saracco, Responsabile Area Collaborazioni di Ricerca e Comunicazioni del Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni (CSELT)
Giornali e televisione promettono il sorgere di una nuova societ? dell'informazione a cui si sta giungendo tramite evoluzioni tecnologiche e una variet? di fornitori di servizi. La televisione, il telefono e il computer diventeranno un unico oggetto multimediale, con il quale potremo lavorare collegandoci con l'ufficio, divertirci scegliendo i nostri programmi di intrattenimento siano essi film o videogiochi, comunicare con persone lontane sviluppando nuove amicizie in tutto il mondo o andare in banca, all'ufficio postale, in comune per fare un certificato stando comodamente seduti a casa nostra. In questo incontro daremo uno sguardo a un futuro non pi? remoto, che, proprio nella nostra citt? (come in altre grandi citt? italiane) ? reso pi? vicino dalla cablatura del territorio urbano. Vedremo quindi come ? possibile lavorare da casa o dall'aereo, essere curati da medici che sono negli Stati Uniti o in Russia, frequentare un corso alla Sorbona o acquistare prodotti in Giappone restando nel proprio salotto.
Circa un anno e mezzo fa la STET annunciava un vasto piano di cablaggio per coprire gran parte dell'utenza residenziale in Italia.
A distanza di un anno e mezzo questa infrastruttura comincia ad essere una realt? e si iniziano a fruire i primi servizi dalla ricezione di programmi televisivi su richiesta all'acquisto di prodotti, dalla consultazione di uno specialista di Los Angeles per un problema di salute all'accesso a informazioni ai quattro angoli del mondo, il tutto ovviamente dalla poltrona di casa propria e 24 ore su 24.
Alcuni di questi servizi, in forma pi? limitata, possono essere forniti anche utilizzando le infrastrutture cui siamo abituati, quelle del filo di rame del telefono. Ultimamente i progressi tecnologici hanno permesso di sfruttare meglio le strutture esistenti e nuove infrastrutture, dal satellite alla radio (il telefonino) si candidano per una offerta ampia di servizi. Possiamo mandare un messaggio di posta elettronica dal nostro PC di casa sul normale doppino di rame o via telefonino: se volessimo per?, come ? possibile fare, associare al messaggio un video clip e un commento vocale scopriremmo che la velocit? disponibile tramite questi tipi di collegamento non ? assolutamente adeguata.
L'infrastruttura che per le caratteristiche di capacit? e di interattivit? ? al cuore della citt? cablata ? quella basata sulle fibre ottiche e le relative tecnologie optoelettroniche.
Le fibre ottiche, concepite a met? degli anni 60 ma solo da poco tempo diventate economicamente interessanti per un impiego nella parte terminale della rete, consentono di trasmettere una enorme quantit? di informazioni creando una vera e propria autostrada: se prendiamo a campione il normale filo del telefono e lo paragoniamo ad un viottolo di ingresso in casa di 50 cm allora una fibra ottica che viene oggi sperimentata in laboratorio ci fornisce una strada di accesso larga 1000 Km mentre una di quelle "normali" che vediamo in posa in vari punti della citt? fornisce un accesso largo "solo" da 1 a 6 Km (questo non per la fibra in s? ma per l'elettronica che viene associata, la fibra che viene utilizzata oggi sar? utilizzabile domani per fornire accessi paragonabili a quelli che oggi si sperimentano in laboratorio). Ma quanto deve essere "larga" questa autostrada per fornire la molteplicit? di servizi che oggi iniziamo ad intravedere? Per la voce, ma anche per un normale accesso ad Internet i 50 cm di cui disponiamo sono sufficienti (anche se per ascoltare musica o vedere immagini / filmati su Internet ci farebbe comodo avere una decina di metri); una trasmissione televisiva con qualit? VHS (del videoregistratore per intenderci) richiede una strada larga 15 metri mentre per una migliore qualit? dobbiamo arrivare sui 50-60 metri (in questi esempi 1 cm corrisponde ad una velocit? di mille bit al secondo).
La fibra offre una capacit? estremamente elevata ma i costi dell'elettronica associata (quella che serve per convertire un segnale da elettrico a luminoso -il laser- e da luminoso in elettrico -il fotorilevatore) suggeriscono di ripartire tale capacit? su pi? utilizzatori. Questo viene fatto concentrando l'elettronica in un punto da cui si fanno partire dei cavi coassiali fino alla nostra abitazione. Questi, su piccole distanze, sono in grado di offrirci delle autostrade larghe una decina di Km. A livello del singolo utilizzatore autostrade di questa ampiezza sono pi? che sufficienti ma se moltiplichiamo le esigenze del singolo utente per i milioni di utenti che in contemporanea richiedono i servizi scopriamo che le capacit? della rete di trasporto di oggi potrebbero ben presto risultare insufficienti. Il collo di bottiglia non ? la fibra ma di nuovo l'elettronica che oggi deve essere utilizzata per instradare il singolo messaggio sulle diverse tratte ottiche.
La ricerca opera nel cercare soluzioni per entrambi questi aspetti, da un lato perseguendo soluzioni di basso costo per i convertitori, dall'altro studiando dei commutatori completamente ottici.
I servizi che iniziamo ad utilizzare cambiamo il nostro modo di vivere e con questo anche il modo con cui utilizziamo la rete. Da un lato si immagina di avere una rete che rappresenta il serbatoio di informazioni e di capacit? di elaborazione cui accedere ogni qualvolta abbiamo bisogno (serve controllare la traduzione di una parola da croato ad hindi? Basta un click su www.travlang.com e abbiamo la risposta) e questo porta a moltissimi "impegni" di breve durata (spesso inferiori ad un secondo) dall'altro abbiamo dei tempi di connessione molto lunghi per guardare un film o seguire una conferenza su Internet. Paragonando questi modi di utilizzo con quelli medi su cui sono state progettate in tutti questi anni le reti telefoniche (conversazioni con durata di 3 minuti, 10 chiamate al giorno) ci si rende immediatamente conto come l'intera struttura delle reti di comunicazione debba essere rivista.
Le citt? cablate che si stanno formando in Italia sono dei primi nuclei di questa nuova infrastruttura.