PERCHÉ SONO
SEMPRE DI PIÙ E COME POSSIAMO DIFENDERCI |
PERCHÉ SONO SEMPRE
DI PIÙ E COME POSSIAMO DIFENDERCI
In un clima caldoumido quasi tropicale come quello che ci tormenta
nelle nostre estati, a farla da padrone sono le zanzare, sempre
più agguerrite. Gli esperti annunciano una enorme proliferazione
di questi molestissimi insetti, anche perché le rondini,
che ne farebbero strage, sono sempre meno numerose. Racconta chi
viene assalito: "Io vengo punto nelle orecchie, sul viso,
sul collo, sui bordi delle mani, sui polsi e gli avambracci. E
così mia figlia. Mia moglie invece niente, e niente succede
all'altra nostra figlia. In che cosa differisce il nostro sangue?
A parte le zanzariere, esiste un alimento o un medicinale che
crei sulla pelle un disgusto per tali insetti? Una specie di pillola,
invece delle solite lozioni, fastidiose e puzzolenti?". Il
problema è comune a milioni di persone perseguitate da
insetti pronti a tutto pur di succhiare sangue, e difendersi non
è facile. Dalle zanzariere ai fornelletti elettrici, tutto
viene tentato: gli italiani investono ogni anno in armi antizanzare
quasi cento miliardi. Ma i risultati sono assai modesti. "Perché
proprio io?" si domandano tutti coloro che si sentono preda
preferita. Domanda pertinente: gli studiosi sono impegnati da
almeno un decennio proprio per capire quale sia il meccanismo
d'azione e le sostanze che maggiormente attraggono i culicidi,
famiglia di ditteri (insetti con le ali anteriori sviluppate e
le posteriori trasformate in bilancieri) alla quale appartengono
le zanzare.
"La constatazione di un diverso potere attrattivo delle persone
ha fatto nascere la credenza popolare che ciò dipenda dal
sangue, più o meno dolce e appetibile" ricorda l'entomologo
Enrico Stella, che ha lavorato all'Istituto Superiore di sanità,
"In realtà, molto resta da scoprire. Ma sappiamo già
per certo che questi insetti sono in grado di percepire anche
a distanza stimoli che provengono dal corpo umano e dagli animali":
soprattutto odori e sostanze chimiche emessi dai corpi. A cominciare
dall'anidride carbonica eliminata con il respiro, dal sebo della
cute (che contiene colesterolo), dal sudore e dagli ormoni sessuali,
in particolare estrogeni. La zanzara può percepire la presenza
di un uomo o di un animale dall'anidride emessa con il respiro
anche a centinaia di metri di distanza: volando contro vento,
essa valuta le molecole contenute nell'aria grazie a un apparato
sensoriale posto sulle antenne e sul capo. Maggiore è la
quantità di anidride carbonica emessa, più l'insetto
viene attratto. Purché l'anidride rimanga però entro
limiti fisiologici e non sia legata a una patologia che ne alzi
il livello in modo eccessivo. In tal caso la zanzara sa distinguere,
escludendo il sangue di un malato: le serve infatti un cibo sano.
Chi si nutre di sangue è soltanto la femmina, al maschio
bastano il nettare dei fiori e altri liquidi vegetali. Appena
si sviluppano le uova nell'addome, per alimentarle la femmina
parte alla ricerca delle proteine contenute nel sangue. Una volta
vicina all'obiettivo, vengono analizzati dall'olfatto i segnali
che forniscono dati sulle caratteristiche della preda. Temperatura
corporea, sebo e sostanze della cute orientano l'atterraggio in
modo preciso. Importantissimo il grado di temperatura e di umidità
della pelle: una mano tiepida e asciutta viene preferita dalla
zanzara a una fredda e bagnata. Alcune ricerche, condotte in Israele
dall'entomologa Rachel Galun, hanno dimostrato che l'acido adenosintrifosforico,
composto energetico delle cellule viventi, ha un'azione eccitante
sull'insetto al momento della puntura.
Sintetizza Mario Coluzzi, direttore dell'Istituto di parassitologia
dell'Università di Roma La Sapienza e uno dei massimi esperti
al mondo di culicidi: "Tutti emettiamo le stesse sostanze,
ma a fare la differenza è la quantità dei vari componenti,
cioè la diversa miscela che compone il cocktail di odori".
La zanzara ha abitudini singolari: secondo due studi conclusi
lo scorso anno da ricercatori francesi e finlandesi su 700 persone,
chi produce molte sostanze di richiamo sessuale le attira come
per incanto. Si consoli dunque chi può: l'insetto attacca
di preferenza chi possiede una forte carica erotica. Inoltre ama
i fumatori, dalla cui pelle traspirano le sostanze chimiche delle
sigarette, e i vegetariani, perché il loro respiro esala
ottanolo, prodotto dalla digestione di frutta e verdura. Non basta:
i piedi sono irresistibili. Lo hanno scoperto due entomologi olandesi,
Bart Knols e Ruurd de Jong, studiando l'Anopheles gambiae, la
zanzara della malaria. Risultato: i due stanno mettendo a punto
trappole a base di Brevibacterium linens, un bacillo impiegato
nei caseifici per il formaggio olandese, molto simile all'epidermis
che colonizza le estremità umane.
È di qualche tempo fa la notizia, riportata sugli Annals
of Intemal Medicine, che le zanzare preferiscono gli uomini con
il dopobarba: il cocktail di odori corporei uniti al profumo è
per loro irresistibile. "Le zanzare non si accaniscono sui
bambini, come si pensa a torto" sostiene Mark Fradin, autore
della ricerca "bensì sugli adulti. E gli uomini vengono
morsi in genere prima delle donne".
Una ricerca condotta in Sudan, e cominciata nel 1994 dall'Istituto
di parassitologia dell'università La Sapienza, assieme
all'Organizzazione mondiale per la ricerca sulla malaria, sta
cercando di individuare "l'indice di antropofilia",
ovvero il modo con cui l'Anopheles gambiae riesce a individuare
l'uomo anche in mezzo a molti animali. Questa zanzara infatti
si nutre solo di sangue umano. I ricercatori italiani, guidati
da Carlo Costanini, hanno finora individuato un primo gruppo di
sette acidi grassi contenuti nell'odore dell'uomo e ne stanno
testando le diverse miscele.
L'esperimento avviene così: da un uomo posto sotto una
tenda vengono prelevati con uno speciale tubo tutti gli odori
corporei, compreso quello del respiro, e convogliata in una trappola
a imbuto simile a una nassa per crostacei e pesci, la Odor baited
entry trap. In un'altra trappola a lato viene invece immesso odore
di bovino. Gradatamente si sperimentano poi le diverse miscele,
togliendo all'odore delle sostanze corporee umane un ingrediente
alla volta. "In una notte siamo riusciti a raccogliere, nella
trappola contenente l'odore completo d'uomo, fino a 3 mila insetti,
mentre neanche uno era andato nella rete con l'odore animale"
dice Coluzzi. È bastato togliere l'anidride carbonica del
respiro e il numero di zanzare è calato di colpo. "L'Anopheles
è capace di puntare l'uomo anche quando è nascosto
tra gli animali" spiega Coluzzi. "Per esempio, i pastori
nomadi africani dormono, la notte, in una capanna circondata dalle
pecore. Ebbene, la zanzara riesce ad arrivare dritta a loro, senza
nemmeno toccare gli animali".
Non tutte le zanzare si comportano così. Le specie nel
mondo sono circa 3 mila e, di queste, 67 in Italia. "Non
tutte prediligono l'uomo" aggiunge Stella. "Ne esistono
molte che si nutrono del sangue di vari animali". Secondo
Stella, l'unico modo per evitare la proliferazione della zanzara
è eliminare i focolai, come i recipienti d'acqua su balconi
e terrazze o nei cortili. La specie nostrana, Culex pipiens, depone
le uova in vasche e fontane, nel tronco di platani e olmi, nei
tombini, negli annaffiatoi o nei sottovasi, tra i rifiuti, nelle
acque piovane o di fogna non smaltite. Questi insetti hanno imparato
a vivere in acque sporche dove loro predatori naturali come rospi,
pesci rossi o pesci gambusie non resistono.
Negli anni Sessanta si era coltivata la speranza di debellarle
con il Ddt e altri insetticidi. Ma si è poi visto che le
zanzare sopravvissute erano ogni anno più resistenti. "Tutti
rimedi peggiori del male" sostiene l'entomologo Giorgio Celli,
che da tempo conduce contro le zanzare una lotta biologica (un
bacillo dotato di una tossina che ne uccide le larve). "In
fondo è meglio una zanzara in camera da prendere a ciabattate
che una molecola di pesticida in più nei polmoni o nell'acqua
da bere".
Morale: bisogna imparare a convivere con gli animali che ci circondano,
anche perché, qualora riuscissimo a distruggere completamente
le zanzare con la chimica, pagheremmo un prezzo altissimo in termini
d'inquinamento.
PILLOLE ANTIPUNTURE
Alcuni farmaci tengono lontane le zanzare. Ma ci sono rischi.
È possibile mettere a punto una pillola antizanzare, qualcosa
che renda il sangue dell'uomo repellente per gli Insetti? "La
sola idea mi inquieta" dice l'etologo Giorgio Celli. "Un
farmaco di questo tipo dovrebbe mirare a cambiare la composizione
del sangue. Il che avrebbe gravi effetti collaterali".
Medicine capaci di fulminare le zanzare ci sarebbero: le avermictine,
antibiotici nati per curare i nematodi, vermi delle radici delle
piante. L'uso è stato esteso alla lotta contro i parassiti
degli animali e dell'uomo, sia per i vermi intestinali che per
quelli dei tessuti, come la filaria, o per gli ectoparassiti (parassiti
del sangue). La persona trattata con questi antibiotici risulta
nociva anche per zanzare, cimici, pidocchi e zecche.
"Ricordiamoci però che si tratta di farmaci potenti
intossicanti. Non mi pare proprio che valga la pena di prenderli
per una puntura di zanzara" avverte Mario Coluzzi. Anche
perché, in fondo, una puntura ci costa due milligrammi
e mezzo di sangue e un pò di fastidio.
IL LORO "PIATTO FORTE"
Che cosa prediligono le zanzare? La vittima che più spesso
viene punta, di notte e di giorno, ha queste caratteristiche:
è un maschio adulto, leggermente sovrappeso, usa dopobarba
a base di essenze floreali, è vestito di scuro o di nero
e indossa sandali che lasciano scoperti i piedi.
È fumatore e ha un debole per le verdure, produce molti
ormoni sessuali.
CON QUALI SISTEMI DIFENDERSI?
Insetticidi spray: Pro: uccidono gli insetti presenti.
Contro: bisogna uscire dalla stanza e lasciar agire il prodotto
per non intossicarsi. E, prima di rientrare, aprire le finestre.
Zanzariere: Pro: il sistema più semplice e naturale. Si
possono mettere alle porte, alle finestre, sopra il letto.
Contro: solo il costo di installazione, non sempre basso.
Zampironi: Il piretro,
estratto da una pianta equatoriale, colpisce il sistema nervoso
dell'insetto.
Pro: è meno aggressivo di altri sistemi.
Contro: da usare all'aperto perché il fumo è fastidioso
e non sempre funziona.
Ultrasuoni: Dovrebbero
tener lontano le femmine di zanzara gravide emettendo segnali
simili a quelli dei maschi.
Pro: tutti da verificare.
Contro: non tutte le zanzare usano lo stesso segnale, e ogni specie
ha la sua banda di ricezione.
Fornelletti: a piastrina
o a flacone.
Pro: più efficaci degli zampironi.
Contro: bisogna spegnerli e aerare la stanza prima di coricarsi.
Vitamine: sembra che vitamine
del gruppo B (B1 e B6) aiutino a scacciare le zanzare, a causa
della produzione di un particolare odore attraverso il sudore.
Si può quindi provare a prendere lievito di birra, ricco
di tale vitamina. Lo stesso risultato si ottiene con agrumi e
vitamina C.
Pro: lievito di birra e vitamina C fanno comunque bene all'organismo.
Contro: oltre a dare talvolta fotosensibilizzazione, sono rimedi
troppo blandi.
Autan o vape: in spray,
stick, gel o lozione. Coprono gli odori del corpo e irritano le
mucose olfattive delle zanzare, interferendo con il loro sistema
di orientamento.
Pro: sono un'efficace barriera sul corpo.
Contro: possono dare allergie da contatto.
Repellenti naturali: estratti
di piante (geranio, basilico, menta, cannella) che gli insetti
non sopportano. Da usare sul corpo o sui vestiti, oppure come
candele e incensi.
Pro: non sono tossici.
Contro: sulla pelle possono provocare fotosensibilizzazione, cioé
macchie quando ci si espone al sole.
omeopatia: confetti di
Ludum palustre 5Ch dovrebbero far sì che il sudore acquisti
un odore insopportabile per gli insetti.
Pro: è un sistema naturale.
Contro: non sempre e non su tutti funziona.
CICLO DI VITA DELLA ZANZARA
Il pasto di sangue: è necessario alla femmina per la maturazione
delle uova. I maschi non pungono mai; la loro alimentazione si
basa sull'assunzione di fluidi di origine vegetale.
La maturazione delle uova: ha luogo in circa 48 ore durante uno
stato di relativa inattività della zanzara, definito "riposo
postprandiale". L'accoppiamento: ha luogo in volo. I maschi
si aggregano formando uno sciame che attrae le femmine della stessa
specie. La femmina si accoppia una sola volta accumulando gli
spermatozoi in una apposita struttura, la spermateca.
L'alata neosfarfallata: emerge attraverso una fenditura dorsale
della cuticola della pupa dopo circa 48 ore. Si nutre di fluidi
di origine vegetale.
La pupa: si origina in seguito alla quarta muta larvale e rappresenta
uno stadio di transizione tra larva e alata. Non si nutre; anch'essa
come la larva, respira ossigeno atmosferico.
L'ovideposizione: avviene generalmente di sera in una raccolta
d'acqua idonea allo sviluppo larvale. La zanzara depone da 100
a 300 uova sulla superficie dell'acqua. Inizia quindi la ricerca
di un ospite per l'assunzione di un nuovo pasto di sangue.
Le uova: hanno una dimensione di circa 0,5 mm e sono deposte sulla
superficie dell'acqua singolarmente o cementate tra loro.
La larva: si accresce attraverso 4 stadi larvali nutrendosi di
piccole particelle presenti sulla superficie dell'acqua. Respira
ossigeno atmosferico attraverso una struttura respiratoria posta
sugli ultimi segmenti addominali.