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Giovedì 3 Marzo 2005 (ore 17.45) |
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L’ARTE DI FARSI AMARE
Tra seduzione e affetti,
una relazione particolare |
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Giacomo Dacquino
Medico, psichiatra, psicoanalista e docente universitario,
Dacquino vive e lavora a Torino. È stato
allievo e collaboratore di Silvano Arieti al Medical
College di New York, docente presso la Facoltà
Teologica di Torino, l'Università Pontificia
Salesiana e la Facoltà di Medicina e Chirurgia
dell'Università di Pavia. È autore
di più di duecento pubblicazioni di psichiatria,
sessuologia e psicoterapia. Ha scritto quindici
libri, tradotti in Europa e in America, tra cui,
con Mondadori, 'Che cos'è l'amore' (l'affetto
e la sessualità nel rapporto di coppia,1994),
'Paura d'amare', 1996, 'Legami d'amore', 1997),
'Se questo è amore',1999), 'Credere e amare'
(2000), 'Bisogno d'amore', 2002). Nel 2000 gli
è stato assegnato il Premio Speciale del
Presidente della Repubblica. |
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Ciascuno di noi verifica quotidianamente,
nella vita di coppia e nel mondo del lavoro, quanto importante
sia l'arte di farsi amare. La seduzione, cioè il
desiderio di piacere e la capacità di suscitare
l'attenzione altrui, che si realizza con il corpo e la
psiche, il linguaggio, i gesti, lo sguardo, è una
risorsa fondamentale per coltivare e arricchire le relazioni
affettive e professionali, per scongiurare la solitudine
ed evitare la depressione. Ma se è vissuta come
un traguardo da conquistare anche a costo di sacrificare
la propria individualità, può diventare
fonte di stress e frustrazione, una vera e propria ossessione.
Con l’aiuto di filmati, scopriremo figure e strategie
della seduzione, non esclusivamente sessuale, che costituiscono
il meccanismo segreto di qualsiasi rapporto interpersonale
e producono, nelle varie epoche e differenti culture,
stili e rituali particolari.
Accrescere la capacità di seduzione e, nello stesso
tempo, fornire un antidoto contro le illusioni di onnipotenza,
le delusioni e il dolore, in una parola contro lo spreco
del nostro potenziale affettivo, non sono obiettivi facili
da perseguire ma non impossibili. Vedremo come.
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