|
Carlo
Campagnoli
Da quasi quarant’anni si occupa di Ginecologia
Endocrinologica all’Ospedale Sant’Anna
di Torino. Ha insegnato Ginecologia Endocrinologia
alla scuola di specializzazione in Ginecologia
e Ostetricia dell’Università di Torino
a partire dal 1971. È direttore scientifico
della Scuola post-universitaria di Ginecologia
Endocrinologica della Fondazione Gonfalonieri-Ragonese
di Milano dal 1988. Fa parte del consiglio e del
comitato scientifico della Fondazione per l’Osteoporosi
Piemonte e dell’Associazione PR.A.TO (Prevenzione
Anoressia Torino). |
|
Senza rendercene conto cominciamo
a perdere peso, magari perché abbiamo preso cattive
abitudini alimentari, o per attività fisica eccessiva
rispetto all’alimentazione, o ancora per la tensione
emotiva. Questi fattori, variamente presenti e incrociati
a seconda dei casi, nella donna in età fertile
portano al blocco della funzione ovarica e alla scomparsa
del flusso mestruale (amenorrea). Avviene spesso in caso
di diete o di forte impegno ginnico-sportivo, e in modo
precoce in caso di anoressia. La complicazione successiva
è il deterioramento del tessuto osseo, che diventa
fragile. Le conseguenze sono gravi: quando l’anoressia
dura qualche anno, il tasso di frattura ossea è
decisamente più alto rispetto a quello delle coetanee,
fino ad arrivare al 40% in più della media quando
si cronicizza. La perdita di tessuto osseo dovuto all’amenorrea
da sottopeso può essere parzialmente frenata da
terapie adeguate. Ma di gran lunga più importante
è intervenire per tempo sulle cause, che spesso
sono da ricercarsi nel difficile rapporto con la famiglia.
È quanto si cerca di fare al Centro Amenorree di
Torino. |
|
|
|