Giovedì 13 febbraio 2025 alle ore 17:45

Nel cuore delle auto elettriche

Materie prime e sfide energetiche del futuro


Polo del '900
Via del Carmine, 14 Torino

La conferenza si svolge in presenza e sarà disponibile online sul canale YouTube di GiovedìScienza a partire dalle ore 17:45 di venerdì 14 febbraio 2025.

Tra diffidenze ed entusiasmi, l’auto elettrica si sta imponendo sempre più nel mercato mondiale. Una delle obiezioni più comuni del cittadino medio di fronte a questa tecnologia, oltre al costo, riguarda una percepita scarsa autonomia del veicolo. Nel frattempo, la ricerca fa passi da gigante: allunga la vita delle batterie, le rende più efficienti e sostenibili, studia l’utilizzo di nuovi materiali, riduce i costi.
Silvia Bodoardo, tra i maggiori esperti dell’argomento, guida una task force europea dedicata in modo specifico alle batterie. Con il suo aiuto, capiremo il modo in cui vengono appositamente progettate per essere riutilizzate e riciclate e scopriremo quanto già sono longeve (infatti le batterie a litio delle nostre auto non sono ancora esauste, anche dopo tanti anni). Vedremo come allungare la loro vita abbia profonde implicazioni tecnologiche, ambientali e geopolitiche, e quanto il loro utilizzo vada in direzione di un futuro sostenibile in cui ci affrancheremo progressivamente dai combustibili fossili.

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Silvia Bodoardo

È professoressa ordinaria al Politecnico di Torino, dove è membro del Senato Accademico, responsabile della task force sulle batterie, direttrice del Centro Studi per l’impulso alla Ricerca Europea e dell'Electrochemistry Group. È inoltre vicepresidente dell’EDISU – Ente per il diritto allo Studio della Regione Piemonte. La sua attività di ricerca è principalmente focalizzata sullo studio dei materiali per batterie Li-ione e post Li-ione, oltre alla produzione di celle e ai test delle batterie. Partecipa a numerosi progetti finanziati dall'UE (coordinatrice dei progetti GIGAGREEN e STABLE EU), oltre a quelli a livello nazionale e regionale. Nel marzo 2023 è stata indicata da “Wired” come prima tra le venti scienziate italiane che hanno rivoluzionato il mondo della ricerca.


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