Uomini in evoluzione, uomini in estinzione
Giovedì 08 Gennaio 17:45 - Teatro Colosseo
Gli individui, le culture umane e la specie Homo Sapiens sono sistemi adattivi complessi con alta sensibilità alle condizioni iniziali. Minuscole differenze alla base delle loro storie possono far evolvere grandi differenze, quasi fossero mondi paralleli. La scienza occidentale ha ordinato le culture umane sulla scala del progresso, dal primitivo al civile, assumendosi il “fardello dell’Uomo Bianco” di eliminare ogni differenza. Nasce il modello di Villaggio Globale, in cui l’Uomo della Biosfera (tutta la Terra) basa la propria sopravvivenza ad evoluzione sull’informazione istantanea e sullo sfruttamento delle risorse ovunque si trovino e nel momento in cui ne abbia bisogno: Internet come supermarket, e viceversa. L’Uomo dell’Ecosistema semplice (il ”primitivo”) viene così deprivato di ciò che è indispensabile alla sopravvivenza, la sua e dei suoi figli. Tutte le culture umane, fino all’era informatica, avevano lo stesso livello di evoluzione, con grande disparità di modelli. Oggi, l’evoluzione culturale del pianeta sembra portare all’estinzione di interi microcosmi bioculturali di uomini. E’ davvero così? Esistono strategie per salvare le diversità nella specie umana? Chi vuole un museo-zoo per esseri umani buoni giusto per cantare, suonare e ballare quasi nudi, in un grande e pittoresco show etnico? Sarà bene ricordare che è l’individuo “normale” ad estinguersi. Solo il “diverso” può evolversi, se riesce a organizzare una qualche forma di resistenza.