Siamo uomini o cloni?
Giovedì 04 Marzo 17:45 - Teatro Colosseo
In collaborazione con il Centro Culturale Francese di Torino e il Servizio Scientifico dell’Ambasciata di Francia a Roma
La vita è apparsa sulla Terra circa quattro miliardi d’anni fa, e per molto tempo gli organismi viventi si sono riprodotti per duplicazione, ossia per clonazione. Poi è apparsa la sessualità, processo che mescola il patrimonio genetico dei genitori, in modo da generare discendenti diversi sia gli uni dagli altri, sia dai genitori stessi.
La riproduzione asessuata continua ad essere la regola fra i microrganismi. I primi esperimenti di clonazione animale a livello superiore sono stati realizzati per studiare i meccanismi della differenziazione, cioè della trasformazione dell’uovo, cellula unica, in un organismo pluricellulare complesso. Motivazioni economiche spiegano lo sviluppo di questi esperimenti che oggi rendono possibile ottenere la nascita per riproduzione asessuata di un adulto di diversi tipi di mammiferi.
Naturalmente la domanda è: questo sarà applicato all’uomo? Una simile prospettiva pone evidentemente sia problemi tecnici sia giganteschi problemi morali, soprattutto per quanto concerne il tentativo di far nascere un bambino per clonazione. Ma esistono davvero delle ragioni sufficientemente forti per dare a degli esseri umani il privilegio inaudito di decidere quale sarà la forma, il patrimonio genetico e molte delle caratteristiche importanti di una persona?