Delitti o follia?
Si può essere contemporaneamente assassini e "persone normali"
Giovedì 28 Febbraio 17:45 - Teatro Colosseo
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una rivoluzione della Criminologia. Il dogma di Cesare Lombroso secondo cui chi compie un omicidio è matto (un degenerato cerebrale), anche se fino a quel momento non aveva manifestato sintomi di follia, è stato detronizzato e sostituito con un altro: "anche il crimine più efferato è compatibile con la normalità". Si sono recentemente susseguiti casi di omicidi efferati in cui lo studio psichiatrico non ha permesso di rilevare alcuna anomalia psichica. Alcuni di questi casi hanno occupato per mesi intere pagine dei giornali. Il dogma lombrosiano impegnava il perito psichiatra a specificare di quale malattia l'omicida fosse affetto; nel nuovo clima scientifico il perito può invece trovarsi a dover "spiegare" un delitto della normalità e a dover uscire dall'analisi del solo protagonista per indagare le relazioni con l'ambiente e magari ricercare in esperienze passate la concausa al comportamento violento manifestatosi in un delitto. Questo sconvolgimento teorico e sperimentale ha messo in discussione la separazione tra normalità e follia e ha posto un drammatico interrogativo: forse tutti noi siamo dei potenziali criminali?