La forma perfetta
Storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni
Giovedì 11 Novembre 17:45 -
he cosa hanno in comune la disposizione dei petali di rosa e dei semi nelle mele, la forma a spirale di alcune conchiglie, gli ammassi di galassie, un quadro come il "Sacramento dell'Ultima Cena" di Salvador Dalì, i progetti di Le Corbusier (e magari il Partenone o la grande piramide di Giza), e la 'successione di Fibonacci' (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55..., in cui ogni numero è la somma dei due che lo precedono)? Per quanto strano possa sembrare, in queste realtà così disparate si nasconde (o è stato cercato) un numero particolare, una proporzione geometrica scoperta dai pitagorici, definita da Euclide, chiamata - in un trattato di Luca Pacioli illustrato da Leonardo - 'divina proporzione' e in seguito nell'Ottocento, 'sezione aurea'. Questo numero, indicato con la lettera greca phi, è 1,6180... E' un numero irrazionale, cioè non si può esprimere con una frazione e ha infinite cifre decimali prive di sequenze ripetitive. Deriva dalla geometria (è un modo di dividere un segmento in due parti) ma tende a mostrarsi nei luoghi più impensati, e ha affascinato matematici, artisti, musicisti, storici, architetti, psicologi, perfino mistici. C’è chi lo considera simbolo dell'armonia dell'universo: un universo progettato da un dio matematico. Ha detto Albert Einstein: "Quella del mistero è la più straordinaria esperienza che ci sia dato di vivere. E' l'emozione fondamentale situata al centro della vera arte e della vera scienza". Mario Livio ce ne parlerà partendo dalla “divina proporzione”.