Fisici, alpinisti o minatori?
Dalla fisica cosmica a quella delle particelle elementari, dall’astrofisica alla cosmologia, ma sempre in alta quota
Giovedì 22 Dicembre 17:45 - Teatro Colosseo
L’atmosfera terrestre è continuamente bersagliata dai raggi cosmici, particelle che raggiungono il nostro pianeta da tutte le direzioni, costituiti soprattutto da protoni e neutrini. I primi, scontrandosi con le molecole dell’atmosfera producono un gran numero di particelle secondarie, i secondi invece attraversano la Terra intera quasi inalterati. Anche se non ce ne accorgiamo, siamo bersagliati da un numero enorme di raggi cosmici (solo dal Sole arrivano, su ogni centimetro quadro della Terra, circa 60 miliardi di neutrini al secondo). Queste particelle vengono studiate in grandi laboratori posti sulle montagne più alte (dove l’atmosfera è più rarefatta) oppure dentro le montagne (dove solo le particelle più penetranti riescono ad arrivare). Possiamo dire che i laboratori sotterranei sono “ambienti protetti”, non contaminati dal fondo dei raggi cosmici, dove si studiano fenomeni altrimenti non osservabili. In essi, già ora, la rivelazione dei neutrini ha aperto una nuova finestra astronomica, che ci ha permesso di capire il funzionamento del Sole e, quindi, delle stelle. I risultati delle ricerche, compiute sopra o dentro le montagne, spaziano dalla fisica cosmica alla fisica delle particelle elementari, dall’astrofisica alla cosmologia.