La nave dei folli

Torna all'edizione 20

La nave dei folli

Un secolo di pazzia. E non è finita.

Giovedì 09 Febbraio 17:45 - Teatro Colosseo

Navighiamo con Andreoli sulla nave dei folli attraverso la storia per riflettere sul presente, per chiederci che cosa sia successo con la straordinaria esperienza innescata da Basaglia: se non sia avvenuta una sorta di sanatoria, come se la follia non esistesse più o fosse stata resa trasparente. E quindi non la si veda anche se è una realtà presente e intrigante. Dobbiamo chiederci che cosa sia la normalità, che è l’altra faccia del problema senza la quale tutto naufraga, anche la follia: non sarà che proprio la paura di essere normali oggi abbia in qualche modo sanata la pazzia? Del resto la follia della sessualità è scomparsa, quella dell’identità malata non è più sostenibile se la flessibilità e il voltagabbana sono elementi che caratterizzano il successo. È sparita persino l’identità di genere e ognuno ha una parte maschile ma anche il proprio femminino e viceversa. La follia del potere, cioè la megalomania e l’onnipotenza, ha ancora senso? Del resto anche il cretino è un diversamente dotato! Insomma dalla storia della follia si dovrà passare al vocabolario del quotidiano. 


Vittorino Andreoli

Vittorino Andreoli

Psichiatra

Vittorino Andreoli è nato a Verona nel 1940 e si è laureato in medicina all’Università di Padova. Ha lavorato in Inghilterra, a Cambridge presso il Department of Biochemistry e negli Stati Uniti: prima al Cornell Medical College di New York e poi alla Harvard University. In questo periodo si delinea il suo interesse per il comportamento nella sua dimensione patologica. Rientrato in Italia, nel 1972 diventa primario di psichiatria. Tra le sue opere, La terza via della psichiatria (1980), La Norma e la scelta (1984), Un secolo di Follia (1991), Istruzioni per essere normali (1999), Voglia di ammazzare (1996), Il caso Maso (1997), Cronaca dei sentimenti (2000), Delitti (2001), Il lato oscuro (2002) e I miei matti (2004).