I soldi in tasca: arrivare al 27
L’alta finanza degli spiccioli spiegata da un economista di strada
Giovedì 15 Gennaio 17:45 - Teatro Colosseo
Qual è il nesso tra un assegno e un ombrello prestato? La fiducia, il lubrificante degli affari, ma anche della felicità. Perché è più difficile riparare un bagno che rifarlo?
Gli idraulici lo sanno bene: accettano o rifiutano i lavori secondo una certa logica, e i guasti sono sulla lista nera. Perché affidarsi ai ragazzi per le prevendite dei biglietti delle discoteche? Semplice i giovani hanno buone informazioni e parlano molto fra loro. Davvero scambiare biscotti simili fra Italia e Olanda è follia come dice Grillo, che propone di scambiarsi le ricette e fermare i camion? Non proprio: se non ci fosse scambio di merci simili fra aree diverse non potremmo mai fare colazione con 1 euro. La terminologia finanziaria ha inventato nomi grotteschi come "securitization", che va letto non come "mettere al sicuro", ma come "opacization": compito di un economista di strada è anche ridare un nome semplice alle cose e guidarci tra trappole e vantaggi del mercato. Osservando ciò che succede in negozi, banche, bar o ai caselli autostradali possiamo capire le ragioni profonde del comportamento economico quotidiano. Insidie e opportunità ci tallonano tutto il santo giorno, e spesso si scaricano sulla quarta settimana, quando si fatica a far quadrare i conti. Successi o delusioni spesso dipendono dall’informazione e dalla fiducia, beni purtroppo non esposti sugli scaffali dei supermercati.