(Ri)leggere darwin 150 anni dopo
Un uomo tra gli animali o un animale tra gli uomini?
Giovedì 12 Febbraio 17:45 - Teatro Colosseo
Il 27 dicembre 1831 la nave Beagle salpò dall’Inghilterra con a bordo un passeggero d’eccezione, il giovane Charles Darwin, per un giro del mondo che durò cinque anni. In quel viaggio Darwin raccolse dati naturalistici di ogni genere, e tornato in patria si mise a esaminarli, arrivando, nel suo capolavoro, L’origine delle specie (1859), alla conclusione che le specie vegetali e animali non sono state create indipendentemente l’una dall’altra una volta per sempre, ma si sono evolute nel tempo.
Benché L’origine delle specie non facesse che un fugace riferimento all’uomo, era chiaro che la teoria dell’evoluzione minava alla radice la sua pretesa di essere stato creato “a immagine e somiglianza di Dio”, e faceva supporre invece una sua discendenza da qualche progenitore comune delle grandi scimmie. Queste idee eretiche vennero apertamente sviluppate nell’altro grande capolavoro di Darwin, L’origine dell’uomo e la selezione sessuale (1871). Per celebrare il bicentenario della nascita di Darwin, che cade proprio il 12 febbraio, e coincide anche con il centocinquantenario della pubblicazione de L'origine delle specie, leggeremo vari brani delle opere del grande naturalista, e discuteremo l'impatto e le reazioni che esse hanno avuto nella scienza e nella società.