Il 13° mistero: l’effetto placebo
Come parole e rituali cambiano la chimica del cervello
Giovedì 26 Febbraio 17:45 - Teatro Colosseo
Com’è possibile che una zolletta di zucchero o il credere nelle proprietà benefiche di una sorgente d’acqua possano avere effetti terapeutici? Fino a pochi anni fa si diceva che ciò era dovuto ad un “effetto placebo” (in latino placebo significa “piacerò”, futuro del verbo piacere), senza in realtà comprendere esattamente in che cosa consistesse. Negli ultimi anni si è cominciato a studiare il cervello dei pazienti che migliorano in seguito all’assunzione di un placebo, cioè di una sostanza senza effetti terapeutici, che però il paziente crede sia un potente farmaco. La cosa sorprendente che è emersa consiste nel fatto che credere in una terapia e l’aspettarsi da essa un beneficio, attiva gli stessi meccanismi biochimici messi in azione dai farmaci che assumiamo quotidianamente. La rivista britannica “New Scientist” (n° 2670 del 20 agosto 2008) annovera l’effetto placebo fra i più importanti 13 “misteri” della scienza moderna, insieme con quelli dell’astrofisica, della cosmologia, della coscienza e del libero arbitrio.