Le astuzie dei materiali nanotech
Farmaci pilotati ed energia dal battito del cuore
Giovedì 20 Febbraio 17:45 - TEATRO COLOSSEO
Le nanotecnologie hanno acquisito negli ultimi anni una sempre maggiore importanza, riuscendo a coniugare settori molto diversi tra loro, come la medicina, l’ingegneria, la chimica e la scienza dei materiali. Si ottengono così soluzioni intelligenti inimmaginabili fino a poco tempo fa. Ne sono un esempio le nanoparticelle, ossia sfere di dimensioni ridottissime (da un milionesimo a un miliardesimo di metro) che hanno mostrato grandi potenzialità come sistemi per il rilascio controllato di farmaci direttamente nel sito opportuno. Nanoparticelle porose somiglianti a piccole spugne e costituite da un materiale come la silice possono essere impregnate di farmaci antitumorali e sigillate con opportune porte all’ingresso. Soltanto nel momento in cui la nanoparticella, tramite la circolazione sanguigna, raggiunge l’organo o le cellule tumorali, le porte si aprono e il farmaco-killer viene liberato.
Un altro esempio di nanomateriali sono i nanowires (letteralmente nano-fili), il cui diametro è ridotto a scala nanometrica. Le proprietà risultanti possono essere estremamente innovative. Ne sono un esempio i nanowires di ossido di zinco, in grado di generare energia elettrica se sollecitati meccanicamente. I dispositivi che ne derivano producono elettricità sfruttando movimenti involontari del corpo umano, come la respirazione e il battito cardiaco, oppure - messi nella suola delle scarpe - sfruttare ad ogni passo l’energia della deambulazione. La carica elettrica che ne viene generata, dell’ordine di qualche volt, può essere ad esempio utilizzata per alimentare dispositivi miniaturizzati e portatili che monitorino parametri biometrici o anche per ricaricare un cellulare o un navigatore GPS da polso.