L’anno della luce
Tecnologie di ieri, oggi e domani. Dalla candela alle stelle
Giovedì 22 Gennaio 09:38 - Teatro Colosseo
L’Unesco, braccio culturale delle Nazioni Unite, 192 paesi che cercano una strada comune verso la pace, lo sviluppo e il progresso scientifico ha proclamato il 2015 “Anno Internazionale della Luce”. Viene in aiuto una serie di anniversari. É passato un millennio dai lavori di ottica dell’arabo Ibn al-Haytham, noto in occidente come Alhazen. Due secoli fa, nel 1815, Fresnel proponeva la sua teoria ondulatoria della luce. Cent’anni fa Einstein includeva la luce nella relatività generale. Mezzo secolo fa si scopriva la “luce” del Big Bang e Charles Kao fondava le telecomunicazioni su fibra ottica. L’Italia è molto coinvolta.
L’International Centre for Theoretical Physics di Trieste coordina il Segretariato generale dell’Anno della Luce con Joe Niemela, responsabile del gruppo di fisica applicata presso l’istituto triestino. A livello nazionale svolgono un ruolo guida la Società italiana di fisica, l’Ifn-Cnr con il Politecnico di Milano, l’Istituto nazionale di astrofisica con la Società astronomica italiana, e l’INRiM, Istituto nazionale di ricerca metrologica che ha sede a Torino (le unità di misura di lunghezza e di tempo, il metro e il secondo, sono agganciate rispettivamente alla velocità della luce e alla frequenza di una radiazione).
A parte gli aspetti ufficiali, l’Anno della luce attira l’attenzione su temi fondamentali per l’umanità: la fotosintesi che avviene nelle foglie delle piante è alla base della vita sulla Terra, la velocità della luce è il riferimento per due unità di misura essenziali, il tempo e lo spazio, e da raggi di luce derivano tutte le nostre conoscenze sull’universo.