PRATICHE AGRICOLE SOSTENIBILI SOLO A CASA PROPRIA O SU SCALA GLOBALE?
Giovedì 14 Gennaio 17:45 - Online
Molte accuse sono piovute sul Green Deal europeo e, ancor di più, sulla comunicazione della Commissione europea del 20 maggio 2020 “A Farm to Fork Strategy”. L’agricoltura è fortemente coinvolta, con obiettivi molto ambiziosi e impattanti per gli agricoltori, da realizzare entro il 2030: riduzione del 50% dell'uso di pesticidi chimici; riduzione almeno del 20% dell'uso di fertilizzanti; riduzione del 50% degli antibiotici per gli animali da allevamento; almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica, oltre alla già richiesta riduzione delle emissioni di gas serra. Il Green Deal cerca di evolvere il concetto di intensificazione sostenibile, ormai maturo da 10 anni, e puntare all’agricoltura smart, che significa innovazione, sostenibilità, resilienza, ma soprattutto cerca di tenere conto delle aspettative dei cittadini e dei consumatori, che vogliono un cibo sostenibile, sano, sociale, equo. Due domande sorgono spontanee: una è se i target individuati con criteri numerici rigidi sono quelli che effettivamente garantiscono la maggiore sostenibilità in termini ambientali delle produzioni agroalimentari quando misurate per unità di prodotto e al tempo stesso consentono anche una sostenibilità economica sufficiente. L’altra, ripresa anche dalla letteratura scientifica internazionale, è se il Green Deal europeo rischi di migliorare le condizioni ambientali solo in Europa, al costo di esportare in altri continenti i danni ambientali, sociali e sanitari. Questi temi delicati e controversi saranno affrontati dal confronto di scienziati di estrazione disciplinare diversa, per cercare di capire come stanno realmente le cose.