A bocca aperta

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A bocca aperta

Nuovi materiali e nuove cure sulla poltrona del dentista

Giovedì 07 Dicembre 17:45 - Polo del '900

Modera Gianluca Dotti, giornalista e divulgatore scientifico

Per curare le carie e l’ipersensibilità dentale si possono usare sostanze che vengono dal mare. Le nostre ossa e quelle degli altri animali, infatti, sono formate principalmente da un minerale: l’idrossiapatite. Questo può essere recuperato dalle lische dei pesci per essere impiegato in diversi campi, tra cui quello odontoiatrico, poiché anche i denti sono composti in maggior parte da idrossiapatite, che può danneggiarsi nel corso della vita. In questo modo i cosiddetti “scarti” diventano fonte di materiali in grado di rigenerare i tessuti duri dei denti, prevenire la formazione di carie e ridurre gli interventi del dentista. Un caso concreto che parte dalla consapevolezza che l’economia circolare non rappresenta più una scelta lungimirante, ma una necessità urgente per proteggere il nostro pianeta: la ricerca delle materie prime andrebbe ripensata e aggiornata, i nostri bisogni dovrebbero essere soddisfatti da ciò che già esiste, evitando ulteriori sprechi di risorse. A parlare di questi nuovi materiali è Sara Gandolfi, vincitrice della 12a edizione del Premio nazionale GiovedìScienza, dedicato ai ricercatori e alle ricercatrici under 35. Una giovane ricercatrice con cui scoprire le sorprendenti nuove frontiere della ricerca in grado di salvaguardare il funzionamento della bocca e l’estetica dei nostri sorrisi.

Sara Gandolfi

Sara Gandolfi

ISSMC - CNR Istituto di Scienza, Tecnologia e Sostenibilità per lo Sviluppo dei Materiali Ceramici di Faenza. Premio nazionale GiovedìScienza 2023

Laureata in Chimica e dottoranda in Scienza dei Materiali dell’Università di Parma, svolge la propria ricerca all’ISSMC-CNR di Faenza. Dal 2022 partecipa al progetto SEArcular, che si pone l’obiettivo di valorizzare scarti industriali per ottenere prodotti ecosostenibili per la cosmesi e non solo, seguendo lo slogan “sposare gli elementi e farli reagire”: è così che da un “rifiuto” come le lische dei pesci si riescono a ottenere dentifrici e creme, ma anche fertilizzanti e altri prodotti utili. A maggio 2023 ha vinto la 12a edizione del Premio nazionale GiovedìScienza.