A bocca aperta
Nuovi materiali e nuove cure sulla poltrona del dentista
Giovedì 07 Dicembre 17:45 - Polo del '900
Modera Gianluca Dotti, giornalista e divulgatore scientifico
Per curare le carie e l’ipersensibilità dentale si possono usare sostanze che vengono dal mare. Le nostre ossa e quelle degli altri animali, infatti, sono formate principalmente da un minerale: l’idrossiapatite. Questo può essere recuperato dalle lische dei pesci per essere impiegato in diversi campi, tra cui quello odontoiatrico, poiché anche i denti sono composti in maggior parte da idrossiapatite, che può danneggiarsi nel corso della vita. In questo modo i cosiddetti “scarti” diventano fonte di materiali in grado di rigenerare i tessuti duri dei denti, prevenire la formazione di carie e ridurre gli interventi del dentista.
Un caso concreto che parte dalla consapevolezza che l’economia circolare non rappresenta più una scelta lungimirante, ma una necessità urgente per proteggere il nostro pianeta: la ricerca delle materie prime andrebbe ripensata e aggiornata, i nostri bisogni dovrebbero essere soddisfatti da ciò che già esiste, evitando ulteriori sprechi di risorse. A parlare di questi nuovi materiali è Sara Gandolfi, vincitrice della 12a edizione del Premio nazionale GiovedìScienza, dedicato ai ricercatori e alle ricercatrici under 35. Una giovane ricercatrice con cui scoprire le sorprendenti nuove frontiere della ricerca in grado di salvaguardare il funzionamento della bocca e l’estetica dei nostri sorrisi.