La visione: uomini e robot
Martedì 23 Gennaio 17:45 - Teatro Colosseo
L’apparente semplicità con la quale l’uomo utilizza l’informazione visiva per orientarsi e interagire con l’ambiente contrasta con le difficoltà che si incontrano nel comprendere il processo visivo e nel simularne le prestazioni mediante sistemi artificiali. Il tentativo, intrapreso già da alcuni anni, di costruire dispositivi in grado di “vedere” ha permesso, tuttavia, di evidenziare ed analizzare alcuni aspetti della visione. Ad esempio i requisiti e le finalità della visione stereoscopica o dell’analisi del movimento, l’importanza delle ombre per la comprensione della scena, del colore per isolare singoli oggetti. Attraverso simulazioni al calcolatore o vere e proprie realizzazioni di dispositivi elettronici, è stato possibile evidenziare le analogie fra sistemi biologici e artificiali sia a livello del sensore visivo (retina o la matrice di silicio) sia per quanto riguarda l’elaboratore (il cervello umano o l’elaboratore elettronico). Una delle conclusioni a cui si è giunti è che vedere non significa “contemplare” passivamente la scena come un osservatore seduto in poltrona davanti alla televisione, ma piuttosto “esplorare”, muoversi, avvicinarsi a un oggetto, girargli attorno per vedere come è fatto, toccarlo, sollevarlo.