giovedì 10 febbraio 2000 Se mi vuoi
bene dimmi di no |
Basta guardarsi intorno
nella normale vita quotidiana, al supermarket, ai giardini, sulla
metropolitana, per rendersi conto di una realtà fino a
cinquant'anni fa impensabile. I genitori d'oggi hanno paura dei
loro figli. Parlo di bimbi anche molto piccoli presi con metaforiche
pinze e maneggiati come bombe pronte ad esplodere. Pur di non
scatenare il loro pianto (contro cui non sanno che fare), pur
di non innescare la loro ira fatta di urla, rotolamenti in terra,
sputi, calci e
figuracce con i vicini, pur di non far saltare
un pasto che materializza il fantasma dell'anoressia, i genitori
d'oggi sono disposti a trasformarsi in tappetini su cui i figlioli
possano pulire i loro onnipotenti piedini. Come siamo arrivati
a questo? Quando e perché mamma e papà hanno perso
il loro ruolo di guida per diventare barche alla deriva? Quali
sono i rischi del non intervento? Vedremo quali sono le risposte
a queste domande alla luce di una nuova teoria sull'onnipotenza
infantile e quali sono stati i risultati di un lavoro volto a
rendere ai genitori il comando della loro barca.