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Gaetano Di Modica
Professore emerito, già ordinario di Chimica Industriale nell’Ateneo torinese. È autore di più di 250 pubblicazioni inerenti la chimica organica, in particolare il rapporto struttura/proprietà di composti organici di interesse applicativo. Presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino, Presidente Onorario dell’Associazione Italiana di Chimica Tessile e Coloristica, è oggi anche impegnato nella diffusione della cultura attraverso istituzioni quali l’Università della Terza Età di Alba, della quale è Presidente e Fondatore. Tra i suoi hobby il volo a vela (pilota alianti dal 1939). |
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L’avventura del colore inizia con la storia dell’umanità: i colori della natura avevano un preciso significato per i nostri lontani antenati. Trasmettevano dei segnali non solo pratici (“questo è rosso, quindi maturo e buono”) ma anche emotivi (il colore della notte, del giorno, del sangue). Dalle pitture rupestri alla porpora di Tiro, allo scarlatto veneziano, la tecnica di colorazione completava non solo il senso estetico. La conoscenza dei coloranti naturali e il loro impiego furono prerogativa di una classe di tecnici, i tintori, estremamente avanzata nel passato. Il primo trattato di chimica tintoria, il “Plichto dei tintori” apparve a Venezia nel 1548, ad opera di Giovanventura Rossetti, artigiano dell’Arsenale. Questo trattato costituirà per secoli un punto di riferimento per i tintori. Non solo la chimica ma anche altre discipline, quali la fisica e la psicologia, hanno un ruolo determinante nell’uso del colore. L’avvento dei coloranti di sintesi a metà Ottocento costituirà un ulteriore passo avanti, una ulteriore sfida per il chimico che oggi è in grado di costruire una molecola “colorata” e “colorante” con successo per i più svariati impieghi.
Esperimenti sul colore in diretta completeranno la conferenza. |
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