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Roberto Cingolani
Ha conseguito nel 1985 la laurea in Fisica presso
l'Università di Bari seguita, nel 1988,
dal Dottorato. Nel 1990 consegue il Diploma di
Perfezionamento in Fisica presso la Scuola Normale
Superiore di Pisa. Ha poi lavorato come staff
member al Max Planck Institut di Stuttgart (Germania)
dal 1989 al 1991, come docente presso la Virginia
Commonwealth University di Richmond (USA) e presso
l'Università di Tokyo (Giappone). Dal 1999
è Professore Ordinario di Fisica Generale
presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università
di Lecce. Dal 2001 è Direttore del Laboratorio
Nazionale di Nanotecnologia di Lecce dove attualmente
guida un gruppo di lavoro interdisciplinare composto
da circa 100 ricercatori (tra cui fisici, chimici,
biologi ed ingegneri). Tra i molti riconoscimenti
ricevuti spiccano il premio Ugo Campisano-INFM
nel 1999 e il premio ST-Microelectronics della
Società Italiana di Fisica nel 2000. E'
autore e coautore di oltre 400 pubblicazioni su
riviste internazionali e 12 brevetti. |
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Pierluigi Civera
è Professore associato presso il Dipartimento di Elettronica del Politecnico di Torino ed è titolare dei corsi di progettazione di sistemi integrati e di microsistemi.
È responsabile del Laboratorio Microsistemi e Materiali dove svolge attività di ricerca applicata e trasferimento tecnologico nel campo dei sistemi elettronici integrati e dei microsistemi.
Le attività di ricerca principali sono la progettazione di sistemi e circuiti elettronici sia convenzionali che integrati su silicio, lo sviluppo di microsensori e microattuatori.
Dal 1991 è responsabile di progetti comunitari volti al trasferimento e allo sviluppo della microelettronica e dei microsistemi nelle piccole e medie imprese. Dal 1997 opera nel progetto europeo EuroTraining come responsabile ed organizzatore dei corsi sui Microsistemi. |
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Le nanotecnologie imitano la natura nella sua capacità di costruire, partendo da piccoli elementi costituenti per ottenere oggetti più grandi (come dal seme l’albero), al contrario del modo comune di produrre dell’uomo che asporta parti per ottenere gli oggetti (lo stuzzicadente dal legno, la statua dal blocco di marmo). I progressi nella microscopia, che ora permette di vedere oggetti di dimensioni nanometriche (un miliardesimo di metro), l’interesse della fisica per le proprietà intermedie della materia, non del singolo atomo, ma nemmeno della materia massiva come noi la percepiamo e l’enorme campo di applicazioni che le strane proprietà offrono specie in biologia e in medicina (marcatori, trasportatori di principi attivi...), sono i principali fattori di sviluppo delle nanotecnologie con le quali si possono realizzare materiali intelligenti che sempre più spesso sfruttano le capacità di auto-organizzazione della materia. Ciò che capita nella materia da 100 nanometri in giù è inconsueto ed interessante: le nanoparticelle presentano particolari proprietà ottiche o particolari proprietà magnetiche, chimiche, biologiche. Alcun piccoli cristalli della dimensione di pochi millimetri, per esempio, presentano una superficie di contatto pari all’area di un campo di calcio. In diretta, con l’aiuto di un microscopio accoppiato a una telecamera indagheremo in questo nanouniverso ricco di sorprese. |
Nano-Louse
Illustrazione di Coneyl Jay
Tratto da nanotechweb.com
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